Non solo oggetti

Durante il giorno, e perche’ no, anche la notte, utilizziamo una serie di oggetti più o meno comuni, che rendono migliore la nostra giornata o la facilitano in qualche modo, ne abbiamo tantissimi in casa.

Oggetti che spesso vengono giudicati banali ma danno un valore aggiunto alla qualità delle nostre giornate.

“non bisogna affezionarsi agli oggetti” “non bisogna trattare gli oggetti come le persone”

Vedo gia’ virtuali mani alzate a rispondere “questo disturbo si chiama ….” “mia cuggina tiene tutto” “alla TV dall’Orsotta (…) c’era uno che diceva che..”

Ecco no, non sto parlando di affezione, rimettete le manine a posto. Grazie per la comprensione.

Una delle mie caratteristiche ritenute abbastanza anomale (tratteremo l’argomento normalità successivamente) che io inserisco volutamente negli abissi della psiche consiste di dare un nome ad alcuni oggetti che mi/ti/ci/vi circondano.

E’ una sorta di gioco, se lo vedete come qualcosa di più conosco dei bravi psicoterapeuti che potrebbero fare al caso vostro. 

Detto ciò.

L’altro giorno in “progettando progetti” ho detto che vi avrei presentato Agnes, che mentre scrivevo il post mi stava preparando il caffè. Lei fa parte dei miei collaboratori quotidiani. 

Ve ne presento alcuni.

Agnes

Una piccola tedesca rossa, iper-reattiva, lei è la prima che incontro durante la giornata. Se la chiami risponde quasi subito, e quando non serve più torna a dormire. E’ obbediente, puoi anche chiedere di farti il caffè alto, basso, più basso, un the, una tisana, è bravissima. Dalle da bere e lei fa quel che ti serve.

Agnes è la nostra macchina del caffè, abbiamo anche sua cugina che però non frequento molto per cui è rimasta senza nome.

Vlad

Di una lucidità imbarazzante, affronta i compiti assegnati con un temperamento abbastanza irruento, ha valvole di sfogo per cui riusciamo a collaborare in modo funzionale. E’ sotto pressione che da il meglio di se’, veloce ed efficiente, mi rivolgo a lui soprattutto quando ho fretta. 

Vlad è il nostro pentolo a pressione, è maschio, per più motivi, tra cui il fatto che come ogni maschio maleducato quando vuole la mia attenzione fischia, e come ad ogni maschio maleducato, vanno placati subito i bollenti spiriti.

Helmut e Ettorina

Loro sono una coppia. Per motivi strutturali lui è maschio e lei femmina. Ottengono il risultato da una sinergia non troppo complessa, se avessi una mente maliziosa direi che hanno un rapporto quasi sessuale, perche’ è solo quando Helmut penetra Ettorina con il suo tubicino che otteniamo il risultato desiderato, ma visto che non sono maliziosa, non lo dirò.

Helmut è alto, snello, candido, il nome deriva da una gag di Aldo Giovanni e Giacomo, è un po’ gasato, se lo tocchi sbotta.. ma del resto essendo un gasatore per acqua, ogni altro comportamento sarebbe quantomeno inopportuno.

Ettorina è la sua fedele bottiglia, umile, trasparente, ogni volta che lo incontra cambia proprio espressione…diventa frizzante ..quasi entusiasta.

Agnes mi permette di non dover andare al bar per bermi un buon caffè, e mi evita la laboriosa preparazione della moka, Vlad cuoce tutto nella metà del tempo, e la coppia frizzantina mi permette di non dover trasportare bottiglie, piu’ o meno riciclabili, ma chiaramente pesanti.

Se mi sentissero dovrei ringraziarli ogni giorno.

Buona giornata a tutti!