Or dunque, chi mi conosce lo sa: quando distribuivano il pollice verde io ero a prendermi una birra media, ciò premesso, ho deciso di chiamare i vegetali che seguo personalmente e in via esclusiva “combattenti” eh si, hanno proprio voglia di vivere, una forza così profonda che NONOSTANTE ME, crescono.
Vi avevo presentato (qui) i miei tre avocado, aggiorno dicendo che stanno bene:
Innominato e Smilza hanno una relazione, ma non so bene di che tipo, e ogni tanto si abbracciano, ma del resto sono cresciuti insieme.
Ocaz l’ho portato in casa e lui per ringraziarmi finalmente si è deciso e ha sia radicato che germinato, ma na roba minima..non è mai stato troppo espansivo.
Nonostante avessi promesso, a me stessa prima che ad altri, che non avrei adottato altri avocado, ieri a causa di una voglia improvvisa di un bipede di casa, è arrivato Maicol, subito stuzzicadentato e immerso in un bicchiere della rinomata crema spalmabile, è la’ vicino agli altri.
Maicol appare timido, vedremo, già sono riuscita a non piazzare gli stuzzicadenti nelle “pieghe” in modo da evitare di spaccarlo in due come una mela in presentazione, puo’ quasi ritenersi fortunato.
Oltre a Maicol, che si chiama così in onore di tutti i bimbi nati nel secondo dopoguerra a cui hanno scritto male il nome all’ anagrafe, per il mio compleanno mi è stato fatto l’unico regalo vegetale che potessi desiderare, quasi più della parmigiana di melanzane.
EBBENE LOR SIGNORI ECCOMI..
IO SONO MADRE DI UN MARIMO.
Non un’alga qualsiasi. Di quelle che mangiate come antipasto al sushi. No.
Io ho un MARIMO.
Qualche giorno fa gli ho fatto il primo bagnetto, preparato l’acqua, dato una lavata, polpettato(*) e rimesso nel suo piccolo acquarietto.
E lui è lì, davanti a me, anche mentre vi scrivo…che mi osserva dall’alto della sala, vestito del più bel verde brillante che occhio d’uomo abbia mai potuto vedere. E’ bellissimo.
Ha un bozzolo. Che io ho chiamato alternativamente coda e nasino, prima di sapere come si riproducono.
LORO GEMMANO.
Non è un bozzolo, non è una coda e non è un nasino, è una gemma. E sapete questo cosa vuol dire?
CHE PRESTO POTREI DIVENTARE NONNA DI UN MARIMO! <3
Così giovane, così tante emozioni, ahhh <3
(*) polpettazione (termine ovviamente fantasioso, ma estremamente evocativo) è la tecnica marimosa che equivale alla piega per i capelli degli umani non calvi: la pettinatura del Marimo; eseguita secondo i più tradizionali principi, dopo avergli fatto il bagnetto lo devi tenere tra le mani (io gli parlo ma non credo sia essenziale) e fare gli stessi movimenti atti alla preparazione di polpette, delicatamente, secondo le modalità utilizzate per preparare quelle di legumi, che polpetti piano per non farne un purè. Così.
N.b.: Con i marimo è più facile, non hanno la tendenza ad essere bastardx e spiattellarsi a prescindere. io odio preparare le polpette di legumi, ma questo è un altro discorso. Pero’ le odio, JFI.